martedì, agosto 09, 2011

Theodor Wiesengrund Adorno;
...come dice uno degli aforismi, "La scheggia nell'occhio è la miglior lente di ingrandimento". Come le schegge dello specchio infranto della filosofia, i frammenti del libro cercano di illuminare gli indizi della discesa dell'umanità verso l'inumanità. Minima moralia afferma che la visione giudaico-cristiana-illuministica della redenzione è l'unico punto di vista valido da cui si può affrontare un mondo profondamente tormentato. Portando la "luce messianica" del criticismo su un terreno di completa negatività, Adorno cerca di "proiettare negativamente un'immagine di utopia".

sabato, agosto 06, 2011

Theodor Wiesengrund Adorno;
Nella dedica Adorno scrive che la "triste scienza" (un gioco di parole riferito a La gaia scienza di Nietzsche) di cui tratta il libro è "l'insegnamento della buona vita", un tema centrale nella radici greche ed ebraiche della filosofia occidentale. Oggi, sostiene Adorno, una vita onesta non è più possibile, perché viviamo in una società inumana. "La vita non vive", dichiara l'epigramma che apre il libro. Adorno illustra questo concetto con una serie di brevi riflessioni e aforismi e, muovendo dalle esperienze quotidiane, giunge a intuizioni inquietanti sulle tendenze generali della società tardo-industriale. Gli argomenti presi in considerazione sono la natura sovversiva dei giocattoli, la desolazione della famiglia, la decadenza della conversazione, la diffusione dell'occultismo e la storia del tatto. Adorno mostra come i più piccoli cambiamenti del comportamento quotidiano siano in relazione con gli eventi più catastrofici del ventesimo secolo.