domenica, dicembre 26, 2004

rules for reappropriation;
we are trash, you and me
ma questo è volgare?
un bel culo è volgare?
la bellezza inequivocabile di una donna è volgare?
nel tempo si cambia
riconosco di aver preso un abbaglio
in passato in alcuni miei post
mi sono scagliato contro la chiesa
sbagliavo
in domine perdona mi persona
i preti non centrano un cazzo
la società più secolarizzata del mondo
l'America
è anche quella che detiene
il record infame delle campagne moralizzatrici
il primato del predominio del dominio televisivo.
La proposta culturale dell'industra culturale americana è
non solo deprimente,
ma anche alienante.
Siamo ad un bivio
o rivoluzione
o morte.
I loro cornflakes pieni merda e cioccolato grasso
ci affogano giorno per giorno.
Il mondo patinato
ripulito
addomesticato è sotto gli occhi di tutti.
Non comprerò mai PLAYBOY.
Quella rivista non serve a nulla se non a se stessa.
Al proprio entroito statunitense.
Non lo faccio per un motivo ben preciso:
il suo costo e la sua politica commerciale di mercificazione
umana delle modelle
è contro ogni forma di liberazione sessuale...
avete presente quella grande puttanata targata MTV dell'Ozzy Osbourne Show?
Rockkkkkkk n' rooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooool
Bene.
Quello stronzo di metallaro padre pieno di droga e puttanata sataniste
comprate in qualche discount da mille lire
cosa fa per il compleanno del figlio brufoloso, nerd, pippaiolo occhialuto?
Lo porta in furgone rigorosamente nero a una festa in piscina
per un party targato Playboy o Hustler or
something similar...
eccolo lì, ma che bello spettacolo di tettone siliconate
i costumini verdi tirati a lucido
qualche altra figa che sculetta a fianco di vecchi proprietari
di grandi mensili inutili
finto porno.
L'estensione del dominio del nulla a luci rossa.
A costo di passare per moralista
io non ho nessuna voglia di appoggiare
questa forma mentis.
Adoro i culi scolpiti di queste riviste
possono anche andar bene per due o tre masturbazioni,
ma di solito ho da far cose più serie
tipo costruir su macerie
o mantenermi vivo.
Il vostro concetto di modernità non è allineato con il mio.
Io adorerò sempre
hic et nunc
il passato
se continuate a spacciarmi quest'esibizione d'atricità patinata
per progresso.
L'America?
Non è poi così diversa da McDonald's,
Marlboro o General Motors".
Ora
la cosa più importante è interrompere la trance mediatica nella quale siamo immersi,
per riappropriarci della nostra mente,
del nostro corpo,
della nostra vita".



d2 - questo è un bel culo
d2 - www.entensity.net/?content=dailybabe
d2 - www.entensity.net/

sabato, dicembre 25, 2004

Šejla Kameri? or Filling the Unfillable
.

venerdì, dicembre 24, 2004

pu ò;
e banalmente
lo sappiamo che
l'arte è può essere più oltraggiosa
e rivoluzionaria
del
porno



nan_goldin - brianna_banks : 4-1

mercoledì, dicembre 22, 2004

do the know it's christmas time?
stop!
U.S. bombing of Sha'ab market, Baghdad, April 2003 Iraq Uncensored)

martedì, dicembre 21, 2004

smells like teen spears;
non male
non male
un motore
di ricerca
maiale!



(via soft)


sabato, dicembre 11, 2004

e ti voglio bene, Friedrich.

giovedì, dicembre 09, 2004

e adesso non guardate solo le figure;
Quando, poco dopo l'insediamento nella nuova cattedra universitaria di Filologia a Basilea,
tra l'inverno e la primavera del 1870, Nietzsche compose i testi delle due conferenze,
Il dramma musicale greco e Socrate e la tragedia, nonché il breve saggio
La visione dionisiaca del mondo, i temi della Nascita della
tragedia
(1872) erano già chiaramente sbozzati. In particolare, anche senza
l'impianto di richiami wagneriani dell'opera maggiore, era stato delineato il progetto di quella che
di lì a poco sarebbe stata chiamata scienza estetica, imperniata sulla opposizione
di due principi, l'apollineo e il dionisiaco.


Dall'originario antagonismo degli impulsi incarnati dalle due divinità, si sarebbe
passati, nel mondo greco, a una loro temporanea alleanza, a un legame di fratellanza
cui avrebbero posto termine la parola di Socrate e il teatro
di Euripide
[R. Dionigi, Il doppio cervello di Nietzsche, Bologna, 1982, p.11].
Di rilievo risultava, nell'analisi nietzscheana, proprio la connotazione del dionisiaco,
forse suggerita anche dalle suggestioni wagneriane del soggiorno
svizzero. Il dio era identificato, infatti, dai caratteri della festa che lo celebrava [Dionigi, ibidem]:
scatenamento di tutte le capacità simboliche, dell'intero simbolismo del corpo,
con la simultanea, prorompente esplosione di danza, mimica, canto, grido, musica.
Come sottolineava l'autore, cantando e danzando gli uomini avevano disimparato a parlare e
camminare, liberando poi nel grido e nella musica la propria corporeità e
istintualità, attivando dunque
ogni possibilità simbolica
: i suoni si riflettevano nei moti senza scopo del corpo.


L'ebbrezza, effetto delle pozioni e dell'irrefrenabile impulso primaverile, trasponeva
quindi il seguace del dio in quell'universo di movimenti, canti e musica, dove l'uomo si faceva
non più artista ma opera d'arte, compiuta e sospesa. Come lo stesso Nietzsche rileva, in conclusione
della Nascita della tragedia, tale esperienza di pienezza, in cui si incontrano gioia e
dolore, richiama il gioco insensato e ripetuto, la innocenza al riparo da qualsiasi imputazione morale,
del fanciullo dei mondi Zeus nel frammento DK B52 di
Eraclito:


l'evo è un fanciullo che gioca spostando qua e là
i pezzi del gioco: un regno di fanciullo
[La filosofia nell'età tragica dei Greci].

In effetti, la fratellanza intrecciata con il dio plastico della misura e dell'ordine trasforma
il dionisiaco: la festa diventa teatro [Dionigi, op.cit., p.20].
In questa metamorfosi il ruolo decisivo è quello della genialità artistica,
che ritroviamo alle radici dell'apollineo, come capacità di superamento del
disgusto che l'esperienza dionisiaca induce nei confronti della quotidianità
dell'esistenza, all'interno del mondo della individuazione; come traduzione, quindi
della negatività esistenziale in una volontà positiva di costruzione [S. Lo Giudice,
Introduzione al lessico di Nietzsche, Roma, 1990, p.18]. Lo splendore del mondo olimpico
sarebbe, nella ricostruzione nietzscheana, appunto il risultato della trasfigurazione apollinea,
della riconciliazione con l'esistente, attraverso cui il genio trasforma la realtà
umana in oggetto di desiderio, carico di attrattive che stimolano la creatività umana
[S. Lo Giudice, ibidem]. Così il genio diventa fenomeno dionisiaco:

[Nel genio] dobbiamo riconoscere un fenomeno dionisiaco, il quale ci rivela ogni volta
di nuovo il gioco di costruzione e distribuzione del mondo individuale come l'efflusso
di una gioia primordiale [La nascita della tragedia].

Questo rivelerà, in ultima analisi, la natura dell'arte, tragica soprattutto, come
liberazione del e dal dionisiaco [per questo cfr. G. Vattimo, Il soggetto e la maschera,
Milano, 1974, cap. 2], come prolungamento, all'interno delle definite individuazioni proprie
della bella apparenza apollinea, della forza dirompente del dionisiaco. In tale prospettiva
si delineerà allora anche il rovesciamento della prospettiva schopenhaueriana
dell'arte come sospensione della e fuga dalla individuale volontà di vivere,
che costituisce uno degli elementi di originalità nella posizione del giovane filologo
rispetto alla figura del venerando filosofo.

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martedì, dicembre 07, 2004

la quantità di fumo enalata;
mi son rotto dei beastie boys, delle vomitate nei cessi e di quelle facce da culo che giudicano gli altri dalla quantità di fumo enalata...
la quantità di fumo enalata
il personal
il chelum
la mista
la ganja dell'amico di Gigi
la ciaras è come una specie di olio
i semi e
le cime
il maschio
e la femmina
quante cose inutili abbiamo imparato,
ma come mai non siamo stati
tutti quanti
dei grandi conoscitori di churry?
Riso al churry
pollo al churry
zucchine al churry...
la gola ne avrebbe giovato
un po' meno il pusher del Valentino
quel marocchino
con la faccia da bravo bambino
c'ha i jeans alla moda
comprati alla Standa
con i nostri soldi
poveri scemi
la ruota che gira
la domenica mattina con il mal di testa
e la gola che chiedeva pietà
ho smesso tante volte di fumare
almeno fino alla volta successiva.
Ero come voi
ne più furbo
ne più pirla
un altro antagonista di sinistra da centro sociale
ma anche da discoteca su in collina
ci odiamo a vicenda
ci disprezziamo,
ma se ci fermiamo un attimo ci accorgiamo
che quella strana e saporita sostanza
denominata hashish
ha unito noi cabina
agli zamarri
ai punkabbesta
agli skin
ai dark di palazzo nuovo
quelli che si trovavano all'ingresso dell'Hiroshima
per prestarsi '17 seconds' dei cure.
L'hashish è passato di mano in mano
scaldato dai nostri accendini
dai nostri sogni di rivoluzione
bruciata in un ottimo
sotto il peso
della nostra alienazione
ancora prima di diventare
noiosi impiegati
in qualche ufficio
del'hinterland.
Il fumo non è servito a niente
il fumo ci ha illuso
non lasciandoci nemmeno l'arrosto


al churry.



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lunedì, dicembre 06, 2004

concetto;
non
...io non so parlar d'amore
la bellezza non ha voce
ha fianchi da sogno
l'irruenza anarchica
della mancanza di regole...
un giro di parole per esaltare la



figa

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